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Ricorrenza caduti in guerra

14 11 2011  - 

Cari cittadini,

è un onore per me ritrovarmi insieme a voi per celebrare tre ricorrenze fondamentali per la nostra società, per la nostra storia e per la nostra identità: l'anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale per l'Italia, la festa delle nostre Forze Armate e la festa dell'Unità nazionale.

Come sapete, quest'anno ricordiamo proprio il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, circostanza che noi santagiustesi abbiamo condiviso il 4 giugno scorso in occasione della manifestazione con le scuole, il prefetto, le autorità. Lo facciamo ogni anno, tutti i comuni d'Italia lo fanno ogni anno, in più di ottomila piazze italiane altrettante comunità si riuniscono per ricordare ciascuna i propri caduti in guerra: alcuni poco più che ragazzini, altri ufficiali più maturi, che da ogni parte del Paese hanno versato il sangue per difendere l'Italia dai nemici invasori. A raccontarle oggi possono sembrare vicende remote, eppure quanti di loro erano nostri parenti... nostri nonni, magari fratelli dei nostri nonni... qualche generazione fa tutti accomunati da quegli enormi sconvolgimenti bellici.
Non dimentichiamo quindi i nostri padri, i nostri fratelli che hanno rappresentato la spina dorsale della nostra Nazione.

Ed è proprio qui che si inserisce la ricerca sui nostri caduti nei vari conflitti, ricerca che ha già portato al ritrovamento della sepoltura di alcuni di loro: uno a Cortina d'Ampezzo, caduto durante la Prima Guerra Mondiale e di cui si è individuata la tomba; uno a Saragozza, in Spagna, caduto durante la guerra civile spagnola; uno in Russia, caduto durante la Seconda Guerra Mondiale e ritrovato in una fossa comune. Siete fin da ora tutti invitati alla cerimonia di saluto per il ritorno del caporalmaggiore Bartolomeo Meli, che verrà finalmente riportato a Santa Giusta. Questa cerimonia si terrà il 12 novembre. Un ringraziamento deve andare al nostro concittadino Tino Melis di cui tutti abbiamo imparato ad apprezzare l'impegno per la riscoperta delle nostre radici e del nostro passato. Il nostro passato. Invito con grande convinzione tutti, ma soprattutto i più giovani, a custodire la memoria del passato come una chiave indispensabile per gestire il presente e porre le basi di un futuro prospero e sereno.

E' vero, le ultime generazioni non godono di un momento favorevole a livello economico e a livello sociale, quantomeno non così favorevole quanto lo è stato quello delle generazione dei loro padri, di chi ha la mia età. Oggi, e parlo adesso del nostro territorio, la situazione è drammatica: alla disoccupazione preesistente si somma quella nuova, tante aziende chiudono, e restano senza una fonte di reddito i dipendenti come gli autonomi.
Eppure, se vogliamo essere responsabili, non possiamo affidarci né al catastrofismo, né al populismo di maniera. Mi sento in dovere di richiamare tutti all'ottimismo costruttivo e alla speranza: si ricomincia sempre con le proprie forze, è vero che tutti devono fare la propria parte, ma è necessario che nessuno aspetti che sia l'altro a cominciare. Questo vale per tutti, dal capo di stato al nostro vicino di casa, a noi stessi. E' da qui che comincia sempre tutto, dalle nostre maniche rimboccate e dalla nostra fiducia in noi stessi. Questo ci insegnano i caduti in guerra, questo ci insegnano i caduti sul lavoro.

Parlo di dignità, di solidarietà, di abnegazione: Sandro Usai, originario di Arbus, volontario della protezione civile ligure, è morto da eroe, e visto che oggi ricordiamo e onoriamo il sacrificio ultimo di sé per la comunità, Sandro Usai, insignito della medaglia d'oro al valore per iniziativa del Presidente della Repubblica, è uno di loro. “Chi altruisticamente si impegna per la comunità fino al sacrificio della vita - ha detto il nostro presidente della regione - merita il massimo rispetto”.
Il nostro pensiero corre anche a Rossella Urru, la cooperante di Samugheo rapita in Algeria da una banda forse legata ad al-Qaeda: un'altra giovane sarda che ha messo a rischio se stessa per una causa in cui crede fortemente.

Stiamo affrontando sfide che non possono coglierci impreparati: l'economia globale e le sue crisi, le instabilità politiche, i rivolgimenti nel mondo, come i cambiamenti epocali in atto nel mondo arabo e nordafricano in particolare, a poche ore di navigazione dalle nostre coste.
Saremo più forti se valorizzeremo la nostra storia, il sacrificio dei nostri fratelli e figli, eroi del passato e del presente, e se lo faremo uniti: questo vale sia come individui che come società. Possiamo illuderci di dimenticare da dove veniamo, ma arriverà sempre un giorno in cui saremo chiamati a fare i conti con i nostri padri e le nostre radici. Più forte è la memoria del nostro passato, più robusto sarà il nostro futuro.

Vi ringrazio per la vostra partecipazione, un saluto ai nostri caduti, viva le Forze Armate e viva l'Italia unita!

Il Sindaco, Angelo Pinna.