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Artigianato

Cestineria

A Santa Giusta il cestino ha avuto uno sviluppo enorme come utensile familiare. Soprattutto è stata determinante la facilità di reperire la materia prima, in una terra ricca di erbe e paludi, e la maggior facilità di lavorazione rispetto al vasellame. Il cestino,confezionato prevalentemente in ambito domestico, conservò nei secoli questa caratteristica, a svantaggio del vasellame, che aveva lo svantaggio di una più difficoltosa e specialistica lavorazione. La forma del baratto e dello scambio estesero dall’ambito familiare a quello del commercio la diffusione del cestino. Accanto alla commercializzazione primitiva del prodotto, troviamo il tentativo di renderlo più apprezzabile mediante la decorazione. Tuttavia l’origine di questa è da attribuire soprattutto all'amore con cui la donna inventa un oggetto idoneo alle esigenze della casa e bello per i suoi occhi. Le forme poi variano in funzione della materia: paglia di grano, asfodelo, rafia, palma nana e vimini. Per quanto riguarda la decorazione, nei cestini di Santa Giusta predominano i motivi geometrici, anche se non mancano quelli floreali e faunistici .

L’artigiano competente veniva chiamato cadinaiu, cestinaio. Le piante utilizzate sono quelle che in gergo locale vengono denominate moddìzzi(lentischio) ollastu (olivastro) e inoltre per le parti laterali veniva usata anche la canna spaccata, canna sperrada (canna spaccata).
La lavorazione tradizionale si compie avvolgendo le essenze vegetali su una base di giunchi o paglia, con andamento a spirale e cucendo la treccia ottenuta con punti d’ago. La decorazione, ottenuta con materiali affini o con cotone rosso e nero, viene aggiunta in un secondo tempo oppure sviluppata con la costruzione del cestino.

Tessitura

Nei secoli dopo il Mille i modelli universalmente accettati e ammessi da tutte le artigiane sarde sono rappresentati dai magnifici tappeti provenienti dall’Oriente e dalla Persia, più evidente è l'influenza bizantina nella tessitura santagiustese che continua a ritmare classici motivi orientali come l’albero della vita, i pavoni contrapposti, le aquile e le colombe o i disegni geometrici quali rombi o cerchi, derivati da antichi mosaici . Gli stessi richiami all’arte bizantina si notano nelle decorazioni della cassapanca nuziale, nei gioielli d’a rgento e in molti ricami.
Sono presenti nella tessitura santagiustese altri tipici motivi di origine orientale: coppie di animali disposti l’uno di fronte all’altro, separati soltanto da un motivo vegetale, oppure rappresentazioni di uccelli simmetricamente inscritti nelle pàtere e intercalati a volte da motivi ornamentali.
A Santa Giusta la tessitura era una delle attività più diffuse sin dai tempi più remoti e riservata alle donne, che dovevano realizzare elaborati funzionali necessari alla vita quotidiana.
La lavorazione tessile si è tramandata di generazione in generazione. Si può notare infatti che nel paese si ripetono motivi e simboli insiti nella tradizione e nella cultura locale, ma nello stesso tempo ogni tessitrice ha sentito il bisogno di ideare elementi nuovi seguendo il proprio gusto e la propria fantasia e ciò fa sì che ogni lavoro abbia delle caratteristiche che lo rendono unico e prezioso.
È indispensabile far riferimento alla tecnica vera propria della tessitura, poiché i diversi modi di tessere influiscono sia sul tipo di lavorazione che sui colori usati.

Lo strumento base per il lavoro è il telaio, usato per ogni tipo di tessuto, compresi gli arazzi ed i tappeti. I tipi più antichi di telaio sono a tessitura orizzontale o verticale. È tipico della tessitura santagiustese il telaio orizzontale.
La tessitura consiste nell’intrecciare una serie di fili chiamati ordito e mantenuti paralleli e in tensione, con un’altra serie, chiamata trama. I fili di trama avvolti su apposita navetta e fissati al primo filo di ordito, vengono introdotti tra i pari ed i dispari dell’ordito. Questa operazione, detta passata, viene seguita dalla battitura, effettuata con un pettine o un attrezzo analogo, che serve per comprimere uniformemente il tessuto.

Le principali tecniche usate a Santa Giusta per la creazione di manufatti sono:

quella a grani o riccioli (pibiones) che si ottiene col telaio orizzontale; 
quella a punto, nella lavorazione più ricca e decorativa degli arazzi che comprende i paesi di Santa Giusta e di Morgongiori.
I vari tipi di decorazione si suddividono in quattro gruppi: motivi geometrici, vegetali, immagini del mondo animale, simboli araldici ed emblematici, ossia l’aquila bicipite, torri, castelli, leoni, candelieri, grifoni, figure mitologiche .
La produzione attuale viene arricchita da altri manufatti destinati all’arredamento della casa, come le tende, le stoffe, i cuscini e il tovagliato.

Ricamo

Filare, tessere e ricamare erano le tre principali occupazioni che un tempo impegnavano le donne di Santa Giusta in ogni momento lasciato libero dalle attività domestiche. Soprattutto il ricamo merita una particolare attenzione perché nel passato riuscì a produrre, grazie all’abilità delle artigiane una considerevole quantità di oggetti interessanti, dando splendidi saggi di buon gusto e raffinatezza. L’esecuzione del ricamo richiede infatti, esperienza e capacità creativa.

Ultimo aggiornamento: 08/09/2016 18:12