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Neolitico

A Santa Giusta nel 1950, mentre si lavorava una vigna su un modestissimo rilievo in località Sattuamentedda, tra Pauli Maiori e Pauli Figu, si mise allo scoperto un grande lastrone di pietra, evidentemente lavorato.

Sollevata quella pietra apparve agli occhi degli scopritori una tomba antichissima, all’interno della quale spiccava una statuina in pietra tenera giallina alta appena 7,2 cm, rappresentante una “dea madre”, cioè la divinità propria delle popolazioni neolitiche.

La statuina dimostra che a Sattuamentedda vi era una tomba (facente parte verosimilmente di una più vasta necropoli con un abitato adiacente) risalente al 3730-3300 a.C., dunque al neolitico (medio) della cultura di Bonuighinu.

In un momento più avanzato della storia dell’uomo, chiamato neolitico recente, all’incirca fra il 3300 ed il 2480 a.C. le alture circostanti le lagune si arricchiscono di nuovi abitati che vanno infittendosi nel successivo periodo eneolitico, allorquando l’uomo impara a fabbricarsi i primi strumenti in rame, il più antico dei metalli adoperati nella storia (2480-1800 a.C.).

Tra i villaggi di quest’epoca vogliamo ricordare appunto quello di Santa Giusta (Is Olionis), di Palmas Arborea, di Villaurbana, di Siapiccia e di Siamanna.

Ultimo aggiornamento: 13/09/2016 13:16